L'economia civile per il futuro dell'impresa

05/07/2010 

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Ci si è interrogati su ¿Quale imprenditore per uscire dalla crisi?¿ il 17 giugno 2010 al Polo Lionello Bonfanti, centro di produzione, vendita e servizi nato nel 2008 a Incisa Val d¿Arno (Firenze), in vista della prossima Settimana Sociale dei cattolici italiani. A organizzare l¿appuntamento, oltre al Polo Bonfanti, l¿Istituto Luigi Sturzo e il Comitato Scientifico e Organizzatore delle Settimane Sociali. ¿Questo seminario ¿ ha commentato il segretario del Comitato Scientifico e Organizzatore, Edoardo Patriarca ¿ ha aperto il dibattito che si svolgerà a ottobre a Reggio Calabria: abbiamo toccato con mano la possibilità di condividere una lettura del tempo che viviamo, un tempo di crisi che è opportunità di percorrere nuove vie, assieme all¿individuazione di percorsi concreti e praticabili¿. Mentre in apertura l¿economista Alessandra Smerilli, docente alla Pontificia Facoltà di scienze dell¿educazione ¿Auxilium¿ e membro del Comitato, ha sottolineato che ¿la crisi attuale può risultare un momento fecondo che dà luce alla difficile transizione in corso¿ e il Polo, nato dall¿idea dell¿economia di comunione del Movimento dei focolari, ¿è il luogo per noi ideale per parlare del nuovo dell¿impresa che intravediamo¿.

 
 
Le conseguenze della crisi ci ricordano che è indispensabile intraprendere per tornare a crescere: del contributo che può offrire al riguardo l¿economia civile, ¿via italiana al mercato e all¿economia¿, ha parlato l¿economista Luigino Bruni, sottolineando quanto sia indispensabile oggi che l¿imprenditore torni ad essere un innovatore, poiché ¿lo scopo del suo agire è innovare, il profitto è solo il premio¿. ¿Le grandi innovazioni, anche economiche – ha evidenziato Bruni -, sono state frutto di un¿eccedenza, di un `di più¿ antropologico¿ che ha spinto ¿più in là il territorio dell¿umano¿. Alla base, però, c¿è un ¿carisma¿, ¿processo di autentica innovazione, che investe tutti i campi dell¿umano¿. Servono, ha aggiunto l¿economista, ¿occhi diversi, di persone capaci di vedere di più e diverso degli altri¿.
 
Alla relazione di Bruni hanno fatto seguito le testimonianze in prima persona di due imprenditori, Johnny Dotti di Welfare Italia (realtà imprenditoriale attiva nel Nord Italia che propone una rete di poliambulatori radicati nei quartieri) e Maria Teresa Fumi, che, assieme ad altri professionisti, ha realizzato il poliambulatorio ¿Risana¿, insediato nel Polo di Loppiano. Entrambi hanno messo in evidenza la necessità di saper innovare. Il dibattito con il pubblico è stato infine preceduto dall¿intervento di Mauro Magatti, preside della facoltà di Sociologia dell¿Università Cattolica, per il quale il tempo in cui viviamo è favorevole per imprimere un cambio di direzione all¿economia, dal momento che ¿questa non è una crisi congiunturale, ma un giro di boa dal quale usciremo diversi¿. ¿Il Paese – ha affermato Magatti – ha un profondo bisogno di tornare a credere affinché l¿azione imprenditoriale abbia un contesto in cui collocarsi¿, e non è ¿tagliare le spese¿ la ricetta per far fronte alle ristrettezze economiche, quanto piuttosto ¿avere un¿idea per il futuro¿.
 
Francesco Rossi