Mons. Santoro, “Ci sta a cuore venire incontro al problema dell’occupazione giovanile”

10/02/2017
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“Chiesa e lavoro”, convegno delle Chiese del Sud.

“Siamo quotidianamente feriti come vescovi e come cittadini del Sud dal dramma di tanti giovani che lasciano la nostra terra, che non hanno lavoro, e che molte volte neppure lo cercano più”. Questa la spinta che induce la Chiesa italiana, e specificatamente le Chiese del Sud, a interessarsi al problema dei giovani, della disoccupazione e del lavoro, nelle parole con cui mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, presidente della Commissione Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace e presidente del Comitato organizzatore delle Settimane sociali, ha introdotto a Napoli i lavori del convegno “Chiesa e lavoro. Quale futuro per i giovani nel Sud?”(8-9 febbraio 2017). “Le ultime statistiche – ha ricordato Santoro – sono ferocemente eloquenti e ci troviamo a dover sostenere la fragile speranza con tutte le nostre forze. E quando il lavoro c’è, ci troviamo anche a denunciare le violazioni, gli incidenti mortali, lo sfruttamento, l’illegalità ma anche a registrare, con grande soddisfazione, tutta una rete di buone pratiche messe su specificamente dai giovani”.

D’altra parte, ha riconosciuto Santoro, “questa crisi che attraversiamo è un’opportunità non per piangerci addosso, ma per scoprire la vera natura del cristianesimo”, ricordando che “la fede trasforma la storia” e “ha un’inevitabile dimensione sociale”. “Il bisogno che oggi c’interpella e che ci ferisce – ha sottolineato – è la presenza di moltitudini di uomini e donne tenuti in soggezione da un sistema fondato sul profitto, come tuona Papa Francesco, e che obbliga molti popoli a migrare e molti adulti e giovani a un lavoro non degno”. Una situazione dalla quale si leva “il clamore per l’equità”, e “il nostro clamore nel Sud si inserisce in un clamore ancora più grande”. Il vescovo ha citato il “grido della terra, violentata e sfruttata”, portando l’esempio della Terra dei fuochi e quello di Taranto, vedendo nell’ecologia integrale proposta dal Papa “la prospettiva per una giusta soluzione dell’inquinamento della terra e della precarietà del lavoro”.

Venendo al tema del convegno, “come Chiesa ci sta a cuore – ha sottolineato il presule – venire incontro al problema dell’occupazione giovanile nel Sud, punto nevralgico per rilanciare l’economia dell’intero Paese e offrire risposte a un disagio sociale di grandi proporzioni”. “L’accento di questo convegno – ha precisato – non è sulle analisi dei mali del Sud, già abbondanti e conosciute, ma sul racconto, sulle buone pratiche e sulle proposte”, al fine di “giungere a formulare proposte alle istituzioni perché il tema del Mezzogiorno e dell’occupazione giovanile nel Sud diventino strategia specifica e prioritaria del Governo e delle nostre Regioni”. Il presidente del Comitato per le Settimane sociali ha citato lo “stile sinodale” seguito nella preparazione dell’evento, realizzato chiedendo “alle diocesi del Sud una partecipazione attiva, invitandole a preparare due video che documentassero sia la denuncia delle deficienze sulla realtà del lavoro giovanile sia la presentazione di buone pratiche già in atto”.

E se ferisce, oltre all’assenza del lavoro, “la sua precarietà nelle varie forme d’insicurezza, di lavoro nero, di caporalato, d’illegalità, come quelle pratiche che con un neologismo vengono chiamate agromafie”, “nei video preparati dalle diocesi – ha anticipato Santoro – si offrono varie prospettive per superare questi drammi; prospettive che saranno valutate nei gruppi di lavoro e tradotte in proposte realiste e praticabili. Non ricette magiche, ma proposte praticabili a partire da esperienze concrete che vedono i giovani già protagonisti nel campo dell’innovazione, dell’agricoltura di eccellenza, dell’artigianato, dei servizi alla persona, del turismo religioso e della tutela del patrimonio culturale”.

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