Assunzioni, candidati idonei cercansi

17/07/2017
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“Otto aziende su dieci sono pronte ad assumere nel 2017, ma la maggior parte trova candidati non idonei per carenza di competenze professionali specifiche (60%), poca esperienza lavorativa nel settore (47%) e scarsa conoscenza delle lingue straniere (35%)”. Ma “il gap di competenze riguarda anche il personale già in forza all’azienda”, situazione che verrà affrontata offrendo “programmi di istruzione e formazione” (64%) e “aumento di retribuzioni/benefit” (14%) o con l’“aumento di fornitori esterni” (13%). Sono alcuni dei dati che emergono dall’“Hr Trends and salary report 2017”, realizzato da Randstad Professionals in collaborazione con l’Alta scuola di psicologia Agostino Gemelli (Asag) dell’Università Cattolica di Milano. La ricerca, che tra febbraio e marzo 2017 ha coinvolto 355 dirigenti senior di aziende italiane di diversi settori, “ha analizzato – si legge in una nota – le tendenze e gli sviluppi del settore delle Risorse umane e dei processi di selezione in Italia”. In particolare si è indagato sulla stupidità funzionale, cioè “l’atteggiamento di adesione acritica alle direttive dei vertici aziendali”, e il conflitto creativo in azienda. I risultati mettono in luce che “il 43% delle direzioni Risorse umane (Hr) pensa che la stupidità funzionale porti al fallimento degli obiettivi dell’impresa, contro il 36% che invece ne dà un giudizio positivo”. Inoltre, il “64% dei dirigenti Hr considera il conflitto creativo un utile strumento di lavoro, ma meno di uno su tre si adopera concretamente per sostenere un sano confronto critico in azienda”. Per Marco Ceresa, amministratore delegato di Randstad Italia, c’è “un atteggiamento conservativo che rischia di limitare molto l’innovazione, lo sviluppo del business e la capacità di attrarre i nuovi talenti, che sempre di più cercano un ambiente di lavoro piacevole e stimolante e una cultura aziendale nella quale ci si possa identificare”. Secondo Caterina Gozzoli, direttrice dell’Asag, “sempre di più i talenti per essere trattenuti hanno bisogno non solo di un riconoscimento salariale o di benefit, ma anche di un buon clima di lavoro, di un senso di appartenenza, di una identificazione con l’azienda e di una progettualità condivisa in cui crescere”.