Coesione della famiglia è coesione sociale

24/04/2015 

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Il “divorzio breve” è legge. Rispetto alle norme precedentemente in vigore, ora i tempi per passare dalla separazione al divorzio sono stati ridotti a 6 mesi e 12 mesi (rispettivamente se c’è separazione consensuale o giudiziale). Un “taglio” della durata minima della separazione che vale anche per i procedimenti in corso.
“Direi che siamo davanti al tentativo d’introdurre una radicale modifica dei criteri fondativi di regole che prima funzionavano”, afferma al Sir Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari. “Lentamente ma inesorabilmente – osserva Belletti – si vanno togliendo i sostegni a una’idea forte di matrimonio come valore costituzionale. La tesi dei sostenitori è che più smantelliamo i legami di coppia più affermiamo il valore di libertà assoluta. In realtà, mi sembra che più che di libertà occorra parlare di abbandono alla solitudine, all’emarginazione, specie della parte più debole”.
In gioco, per il presidente del Forum, c’è la coesione sociale del Paese. “Tutti – annota – sappiamo che sulla coesione di coppia e la tenuta della famiglia si fonda molto della stessa coesione sociale. Dicevamo di non costruire leggi che rendessero irrilevante la permanenza dei legami, per queste note ricadute pubbliche. Certamente sappiamo che il legame familiare può andare incontro a crisi. Però, che esso sia un fatto totalmente autonomo, privato, da affidare agli avvocati, ci sembra una sconfitta. Invece continuiamo a credere che la famiglia stabile rappresenti un elemento fondamentale del capitale sociale di un Paese”.
Sul nuovo istituto giuridico è intervenuto anche don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio Cei per la pastorale della famiglia, avvertendo che “sei mesi sono pochi per acquietare i rancori e dare i dovuti supporti, per trasformare la separazione in una nuova opportunità d’incontro aprendosi al perdono”. A fronte delle separazioni che culminano nel divorzio, infatti, “vi sono anche esempi di coppie lacerate negli affetti che dopo anni hanno ritrovato una loro unità”. Ora, invece, questo sarà reso più difficile dalla nuova normativa, anzi “se nello stesso anno si potrà essere sposati a due persone differenti – conclude – paradossalmente quello sposarsi viene privato di significato”.
 
F.R.
 
(24 aprile 2015)