Con lo sguardo di Dio sulla storia

13/09/2013 

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“Siamo qui per vivere la cosa più importante, tutto il resto ne è conseguenza, derivazione; come ad Emmaus, i nostri occhi si aprono per gioire della Sua presenza e della Sua parola, che apre alla verità di Dio e alla verità dell’uomo”.
Il Card. Angelo Bagnasco, presiedendo venerdì 13 settembre nella Cattedrale di Torino, ha additato ai partecipanti alla 47ª Settimana Sociale l’incontro con l’Eucaristia come la “provvista per il giorno”, il “porto a cui si ritorna a sera”, carichi di “preoccupazioni, pene e gioie”, alla ricerca di “sintesi, senso, orizzonte e forza dell’anima”.
Commentando, quindi, il Vangelo – “Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo? – ha ricordato che “abbiamo gli uni verso gli altri questo difficile servizio alla verità, a guardarci come siamo per migliorare come discepoli del Signore, per camminare nella via della conversione, a cui ci esorta e ci precede il Santo Padre”.
La Chiesa italiana, ha aggiunto il Cardinale Presidente, conosce la fedeltà a Dio, da cui sgorga la fedeltà all’uomo: un uomo che ha bisogno del pane e della verità, di pane e di luce sul proprio destino, sul proprio valore, sulla famiglia”.
In conclusione, riprendendo San Paolo – “sono stato fatto degno della fiducia di Dio” – il Card. Bagnasco ha esortato a guardare anche questo momento storico con “lo stupore di Dio”: infatti, “ogni forma di servizio, anche questa Settimana Sociale, non può che collocarsi all’interno dell’orizzonte della misericordia di Dio; noi continuiamo con umiltà e tenerezza l’opera della redenzione.

“Chiediamo, in queste intense giornate, lo sguardo di Dio, sguardo di luce e di amore, per poter servire – anche andando controcorrente, come ci spinge Papa Francesco – quest’ora della storia: intrisa di problemi, ma anche bella, la più bella, perché è quella che Dio ha dato a noi. L’abbracciamo con convinzione per poter servire la storia come pastori e come credenti”.