“Solo se c’è fiducia, questo Paese si salverà”. Ne è convinto Enrico Letta, presidente del Consiglio, per il quale è fondamentale “creare fiducia, perché senza fiducia le famiglie non fanno figli”. E la fiducia, ha spiegato, “viene soltanto da scelte, da politiche di welfare, dalla lotta alla disoccupazione giovanile, per ridare futuro ai giovani”.
È stato più che un saluto quello che il Premier ha rivolto ai partecipanti alla 47° Settimana Sociale dei cattolici italiani in corso a Torino. Letta ha parlato a braccio, strappando diversi applausi all’attentissima platea. “Volevo ringraziarvi per lo sforzo fatto nelle diocesi per aiutare, in un momento drammatico, le famiglie in difficoltà”, ha detto sottolineando che “l’impatto della crisi nel nostro Paese è stato meno invasivo e intrusivo rispetto a quanto accaduto in altri Paesi europei, pur in presenza in Italia di una crisi più pesante che in altri Paesi”.
“La famiglia – ha osservato – esce dalla crisi pesantemente affaticata, proprio perché ha svolto un ruolo pesantemente superiore alle sue forze ed ha svolto un servizio per tutta la società italiana”. “Finora abbiamo seguito una logica consolatoria, ora dobbiamo seguire una logica di altro tipo”, ha affermato Letto per il quale occorre “lavorare perché speranza e futuro si declinino in un Paese che riprenda una dinamica demografica diversa”. “Una società in cui la demografia ci dice che soltanto con il sostegno delle famiglie immigrate ed extracomunitarie teniamo il livello minimo di sopravvivenza – ha rilevato – ci deve dire che c’è un campanello di allarme sul futuro a cui dobbiamo dare delle risposte”.
“Quando mi chiedono qual è la caratteristica più problematica per il futuro del nostro Paese – ha confidato – io rispondo che una è quella che racconta un’Italia in difficoltà: da più di un decennio siamo una società sterile, che non fa figli, e che sulla demografia sta perdendo la scommessa sulla vita”. Nel suo intervento, il Premier ha fatto il punto sugli interventi compiuti dal Governo in questi primi mesi evidenziando che “il welfare è uno dei grandi temi che vogliamo mantenere e sviluppare” e che servono altri passi per alleggerire pesi che “oggi sono squilibrati”. Tra le questioni più urgenti quella della casa, “a partire da quelli che hanno più bisogno”, con agevolazioni per mutui o affitti, a chi ad esempio “aveva un lavoro e ora l’ha perso”, e per le giovani coppie.