In questi giorni di Stati Generali viviamo quasi una fase costituente con una concentrazione mai sperimentata nel recente passato di intelligenze e di rappresentanze sociali sull’opportunità di costruire il futuro del nostro Paese dopo la pandemia.
Un comune denominatore delle tante proposte si fonda sulla digitalizzazione-dematerializzazione coinvolgendo anche (ma non solo) una rivoluzione del modo di lavorare attraverso il cosiddetto smart work o “lavoro agile” che, qui e altrove, è da tempo oggetto di riflessioni approfondite. Vale la pena, però, di tornarci su.
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