I Gruppi: nuove opportunità d’impresa

28/10/2017
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“Coinvolgendo nel nostro progetto persone disabili siamo riusciti a far crescere l’impresa, senza contributi statali. Siamo passati ad avere 300 dipendenti, partendo da due”. Lo ha detto stamattina Marco Bartoletti, imprenditore toscano, durante l’incontro sul tema “Creare nuove opportunità di lavoro e di impresa”, nell’ambito della 48esima Settimana sociale, a Cagliari. “Abbiamo cominciato l’attività nel 2000, nel settore del lusso e della moda. Con noi lavorano ragazzi autistici, down o con la sclerosi – ha raccontato -. Non avendo escluso nessuno ci siamo ritrovati tutti insieme in questa bella battaglia. Gli oggetti sono prodotti dalle competenze di persone che operano al di là delle loro condizioni fisiche”. Nei 17 anni di attività l’azienda di Bartoletti non ha ricevuto sovvenzioni statali. E lui lo rivendica con orgoglio. “Sarebbero un’offesa per le persone disabili e non ci servono neppure. Abbiamo ragazzi autistici che inizialmente vengono supportati da tutor. Poi, restano da soli e si ambientano. Anzi, cerchiamo di assumere persone dando priorità a quelle con le malattie più gravi. Oggi è responsabile della nostra logistica una ragazza che prima era in gravi condizioni”.

“L’impresa non genera solo valore ma diffonde anche valori”. Lo ha detto stamattina Stefano Franchi, direttore generale di Federmeccanica, durante l’incontro sul tema “Creare nuove opportunità di lavoro e di impresa”, nell’ambito della 48esima Settimana sociale, a Cagliari. Franchi ha individuato in “nuove norme e in una nuova cultura” gli elementi per “costruire nuove imprese”, perché “le norme possono essere anticipate solo da un cambiamento culturale”. Poi, attenzione alle iniziative no profit con le quali “avviare collaborazioni preziose”. Infine, uno sguardo al welfare. “I bisogni delle persone sono fondamentali e devono essere presenti anche nel contratto con la forma del welfare aziendale – ha sottolineato -. Non servono buoni benzina e buoni pasto. Si devono capire quali sono i bisogni dei dipendenti per consentire loro di dire ‘Grazie al mio lavoro riesco a fare ciò che mi piace’”.

“Le aziende italiane sono sottoposte a una concorrenza di imprese extra-europee che non garantiscono gli stessi diritti ai lavoratori. Quindi, veniamo penalizzati da questo sistema”. Lo ha detto stamattina Luca Saba, direttore di Coldiretti Sardegna, durante l’incontro sul tema “Creare nuove opportunità di lavoro e di impresa”, nell’ambito della 48esima Settimana sociale, a Cagliari. Saba segnala la necessità di rendere obbligatoria l’indicazione di origine del cibo per “sapere se il riso proviene da luoghi dove sono sfruttate le popolazioni oppure no”. Il modello di impresa delineato deve essere di “sostenibilità completa”, deve cioè basarsi “su diritti e regole, anche se costano”. “In Italia le regole sono diverse rispetto ai Paesi extraeuropei: qui viene rispettata la sicurezza sul lavoro, in altre nazioni non sempre – ha aggiunto -. Questo ha ricadute sulla concorrenza e sui costi”. L’auspicio è, quindi, di “combattere questa battaglia con la qualità dei nostri prodotti, perché il made in Italy è fatto di eccellenze, ma servono le stesse regole sul lavoro e sull’utilizzo etico dei fitofarmaci. Altrimenti sarà una battaglia impari”. Infine, una sintesi delle richieste degli agricoltori alle istituzioni: “Chi fa speculazione deve essere considerato criminale. I mercati siano trasparenti. Insomma, sia garantita la legalità”.

“La funzione sociale delle banche si declina nelle scelte imprenditoriali. Noi, prima di erogare denaro alle famiglie, impieghiamo ore e ore ad ascoltarle. Non ci porta lucro ma riteniamo sia la nostra missione”. Lo ha detto stamattina Teresa Fiordelisi, presidente della Banca di credito cooperativo della Basilicata, durante l’incontro sul tema “Creare nuove opportunità di lavoro e di impresa”, nell’ambito della 48esima Settimana sociale, a Cagliari. La Bcc dispone di 11 filiali tra le province di Potenza e Matera e nell’ultimo anno e mezzo ha erogato 30 milioni di credito. “Nell’esame delle richieste che ci pervengono facciamo una selezione in base alle caratteristiche dell’impresa. Quella che ha comportamenti corretti nei confronti di fornitori, ambiente e persone per noi è privilegiata nell’erogazione del credito”. Una pratica che, secondo Fiordelisi, offre alla banca una maggiore competitività, perché “la responsabilità sociale è uno strumento che regola il mercato”. Nell’ultimo anno la Bcc della Basilicata ha anche scommesso su “progetti etici”, “anche se siamo consapevoli che non possono avere subito successo sul mercato”. Un esempio è il progetto finanziato che consente di donare gli avanzi dei supermercati ai più poveri. “Si tratta di contributi assegnati a fondo perduto. Ma in questo caso l’evoluzione del progetto ha dimostrato di avere un successo non solo sociale”.

“Le persone sono il principale fattore di sviluppo delle imprese, che si sviluppano dal loro sogno e dal loro talento”. Lo ha affermato Claudia Fiaschi, vicepresidente di Confcooperative, che stamattina ha passato in rassegna fattori e modelli di sviluppo, durante l’incontro sul tema “Creare nuove opportunità di lavoro e di impresa”, nell’ambito della 48esima Settimana sociale, a Cagliari. In queste dinamiche, a suo avviso, hanno un ruolo fondamentale le relazioni, che “creano uno spazio di mercato”. “Servono oggi modelli di sviluppo diversi dal passato, capaci di ridurre disuguaglianze tra persone e territori – ha sottolineato -. È cambiato anche il welfare. Il sistema nato dopo la seconda guerra mondiale non è più sostenibile né adeguato ai tempi. Non possiamo disegnarne uno nuovo con paradigmi vecchi”. Uno sguardo, quindi, alla “connessione con l’innovazione” e al “sostegno al radicamento locale ma con una prospettiva globale”. Con un monito: “Non basta avere una buona idea, bisogna farla diventare un buon progetto”. Tra i principali problemi per le imprese, secondo Fiaschi, “il ricambio generazionale che non riescono a compiere e la riconversione delle competenze”. Infine, una certezza: “Le professioni sociali non potranno fare a meno delle persone, non potranno essere sostituite da robot”.

(www.agensir.it)