La 48ª Settimana Sociale si è aperta con lo sguardo fisso su Papa Francesco, che a Cagliari ha voluto rendersi presente attraverso un video-messaggio inviato agli oltre mille delegati delle diocesi italiane.
Parole profetiche, di denuncia delle piaghe che affliggono il mondo del lavoro e angosciano anche il cuore del Pontefice: dalla disoccupazione al lavoro minorile, dai lavori pericolosi e malsani, “che ogni anno causano in Italia centinaia di morti e invalidi”, fino al “lavoro in nero e al lavoro precario” che, ha affermato Francesco, “uccidono”.
“La dignità del lavoro – ha proseguito il Papa – è la condizione per creare lavoro buono: bisogna perciò difenderla e promuoverla”.
“La Chiesa – ha detto ancora – opera per un’economia al servizio della persona, che riduce le disuguaglianze e ha come fine il lavoro per tutti”.
“Tra tante difficoltà – ha aggiunto poi Bergoglio – non mancano tuttavia segni di speranza. Le tante buone pratiche che avete raccolto sono come la foresta che cresce senza fare rumore”.
A conclusione delle sue parole, un discorso di quasi 14 minuti che è stato accolto dai delegati giunti a Cagliari con un lungo applauso, una chiara indicazione su come proseguire il cammino già intrapreso dalla Chiesa italiana: “nel mondo del lavoro, – ha affermato Francesco – la comunione deve vincere sulla competizione!”. “Voglio augurarvi – ha concluso – di essere un lievito sociale per la società italiana e di vivere una forte esperienza sinodale”.