“Il lavoro è uno strumento per la realizzazione della persona, per la realizzazione delle capacità della persona, per cui l’assenza di lavoro è una grave menomazione alla vita particolarmente di un giovane”. Così mons. Filippo Santoro, vescovo di Taranto e presidente del Comitato delle Settimane sociali dei Cattolici italiani, a Bari durante il primo dei cinque incontri, dal titolo “Chiesa, lavoro, giovani”, organizzati dalla comunità salesiana locale nel percorso dal titolo “Agorà Sociale”. “La vita è però fatta di incontri e di rapporti e il lavoro è la maniera in cui uno si esprime. Perciò è giusto che ci sia il tempo del lavoro come quello del riposo. Ma è anche molto importante il lavoro di cura, cioè di prendersi cura dei parenti bisognosi o ammalati, delle persone attraverso il volontariato”. Ma lo sviluppo tecnologico ha anche un suo ruolo: “È importante che il robot sia usato dalla persona, dal suo cuore, dalla sua intelligenza e dalla sua coscienza. L’innovazione tecnologica, quindi, ci può dare dei tempi da dedicare alla cura dell’incontro e dei rapporti umani. Dobbiamo umanizzare l’innovazione e non temerla. Se la umanizziamo la orientiamo alla crescita di uno dei pilastri della Dottrina sociale della Chiesa che è il bene comune”.
(www.agensir.it)