Mlac e Gioc: Per un futuro dignitoso in Europa

12/10/2017
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In occasione della Giornata Mondiale del Lavoro dignitoso, celebrata in tutto il mondo il 7 Ottobre, il Movimento Lavoratori di Azione Cattolica (Mlac) e la Gioventù Operaia Cristiana (Gioc) hanno organizzato un seminario di approfondimento a Roma, in preparazione alla Settimana Sociale dei Cattolici italiani che si aprirà il prossimo 26 Ottobre a Cagliari.
Tema dell’incontro “Per un futuro dignitoso in Europa”, svolto da Gianni Alioti, responsabile dell’ufficio internazionale FIM-Cisl e componente comitato esecutivo IndustraALL Europe, che ha illustrato le sfide che oggi il mondo del lavoro deve affrontare.
E’ sotto gli occhi di tutti che il lavoro ha cambiato volto e consistenza, perché la sfida ha assunto dimensioni globali e sicuramente meno tangibili. Secondo Alioti, “stiamo assistendo a situazioni di avidità delle Corporate, dove le grandi multinazionali in un mondo globalizzato attuano politiche aziendali poco dignitose che tendono a sfruttare la povertà”. Dal focus è emerso che la dignità e i diritti del lavoro sono legati a doppio filo con la caduta di consenso delle grandi organizzazioni sindacali nazionali e internazionali.
“La sfida è generare speranza in un contesto complesso e globalizzato”, ha affermato Tommaso Marino, segretario nazionale del MLAC, invitando tutti a partecipare attivamente sui vari fronti da cittadini, lavoratori e associati in AC o altre organizzazioni laicali.
Secondo i dati in possesso alle sigle sindacali europee è noto che quando una categoria di lavoratori è sindacalizzata si attiva una connessione direttamente proporzionale con l’aumento dei salari dei lavoratori tutelati.
In un contesto cosi vasto e complesso cosa può fare il sindacato? Qual è il suo ruolo?
Secondo Alioti il sindacato può seguire la “catena della fornitura”, anch’essa globalizzata, in cui è possibile agire e fare pressione sull’azienda fiancheggiando le rivendicazioni di servizi elementari forniti ai lavoratori della multinazionale.
Dai dati presentati al convegno si sottolinea che accanto ad una de-sindacalizzazione dei lavoratori si assiste ad una crescita delle diseguaglianze tra classi medie (sempre più povere) e classi agiate (sempre più ricche), che vede in controtendenza una crescita a dismisura dei compensi degli amministratori delegati, i cosiddetti CEO a scapito della redistribuzione del reddito tra i lavoratori.
Resta la criticità dei sindacati che hanno difficoltà ad intercettare i nuovi giovani lavoratori e i precari, che operano in contesti legislativi poco tutelati e che molto spesso nascondono vuoti legislativi che lasciano spazi per forme di lavoro illegali o al limite della legalità.
Da qui la sfida: anche un moderno sindacato ha bisogno di rimettersi in gioco, anche attraverso una spinta partecipativa dal basso tenendo insieme disincanto e utopia.

(Angelo Congedo)