“Vogliamo aprire lo sguardo non tanto ai numeri e alle statistiche, ma alle persone, alle vite concrete, alle speranze oltre che alle delusioni, con attenzione alla dignità di ognuno e alla solidarietà”. Lo ha affermato oggi pomeriggio l’arcivescovo di Cagliari, mons. Arrigo Miglio, aprendo alla Fiera internazionale della Sardegna i lavori della 48ª Settimana sociale dei cattolici italiani. A Cagliari si tenne anche quella del 1957 – ha ricordato Miglio – su “Aspetti umani delle trasformazioni agrarie”. “La scelta di quel tema – ha osservato l’arcivescovo – fu una bella scelta, ed è bella anche oggi e rientra senza forzature nel tema di questa Settimana sociale”. “La terra è il patrimonio prezioso che il Signore ci ha consegnato, il Giardino dove ci ha posti per coltivarlo ed amministrarlo con sapienza e condividerlo con quanti vengono a conoscere questa terra”, ha proseguito, sottolineando “l’importanza del lavoro in questo ambito” sull’isola. Su questo tema, Miglio ha rilevato come “molto importante sarà concretizzare e proseguire la collaborazione tra Regione Sardegna e Conferenza episcopale regionale, che avrebbe come risultato da non sottovalutare anche la possibilità di non pochi posti di lavoro”. L’arcivescovo ha poi evidenziato che “il mondo dei giovani è l’altro Giardino che il Signore ci chiede di coltivare con particolare cura, fiori che si van facendo rari, fiori da esportazione, cioè emigrazione”. Questo “è l’altro ambito che vorremmo tenere particolarmente presente in questa occasione”, ha aggiunto, facendo riferimento al Sinodo dei giovani convocato da Papa Francesco. Secondo Miglio, “guardare in modo particolare ai giovani significa ascoltare le loro domande, sostenere i loro progetti, favorire le condizioni che permettano un vero discernimento per le loro scelte di vita”. Nel suo saluto, l’arcivescovo ha fatto riferimento alla “allarmante situazione della disoccupazione giovanile” e ha sottolineato l’importanza di dare “nuovo impulso a risorse come artigianato, agricoltura, turismo, per contribuire a trovare nuove strade e proporre all’intera società italiana una direzione di marcia che porti a superare la crisi in cui essa versa da troppi anni”.
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