Mons. Santoro: “non vogliamo sostituirci allo Stato, ma aprire dei percorsi”

28/06/2017
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“Il Papa rilancia per voi la sfida della profezia. Ma da dove la potete attingere l’ispirazione e le forze per questa sfida? Lo potete fare ripigliando la matrice culturale della Cisl, le ragioni che l’hanno fatta nascere, rivivendole nelle mutate situazioni del nostro oggi. Stando sempre più con la gente nelle periferie, e alimentandovi della vita della comunità cristiana. Andando oltre le ideologie e il dominio di questa economia che uccide e offrendo una vera speranza al nostro popolo”. Lo ha detto monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, presentando il 28 giugno a Roma, durante il convegno nazionale della Cisl, la 48ª Settimana sociale dei cattolici italiani che si terrà a Cagliari dal 26 al 29 ottobre. Un intervento tenuto in qualità di presidente del Comitato scientifico organizzatore delle Settimane Sociali e della Commissione episcopale per i problemi sociali, lavoro, giustizia, pace, custodia del Creato. La Settimana di Cagliari si svilupperà intorno al tema del lavoro: “Innanzitutto quello che non c’è. Non saremo noi a risolvere tutti i problemi – ha spiegato Santoro – e non ci vogliamo sostituire né allo Stato né a nessuno, ma vogliamo, come dice Papa Francesco, aprire dei percorsi. Nel registro della denuncia, insieme all’assenza del lavoro c’è quello della precarietà del lavoro: il lavoro nero, il caporalato, le agromafie, le ecomafie. Ho presenti i tristissimi momenti della celebrazione dei funerali per le vittime per esempio dell’Ilva e dell’indotto; o la testimonianza del marito della signora Paola Clemente, bracciante che è morta l’anno scorso ad Andria a causa del caporalato. Non vogliamo però fermarci solo alla denuncia o solo al lamento, ma vogliamo proporre buone pratiche per mostrare che c’è da parte di tante persone una creatività in atto anche in situazioni difficili nel Mezzogiorno come nel resto d’Italia”.