“L’obiettivo vero da raggiungere non è il ‘reddito per tutti’, ma il ‘lavoro per tutti’! Perché senza lavoro, senza lavoro per tutti non ci sarà dignità per tutti”. È il passaggio centrale del discorso di Papa Francesco al mondo del lavoro, prima tappa della visita pastorale a Genova (27 maggio 2017). Nello stabilimento dell’Ilva, il Santo Padre ha incontrato oltre 3.500 operai ricordando che “il lavoro di oggi e di domani sarà diverso, forse molto diverso – pensiamo alla rivoluzione industriale, c’è stato un cambio; anche qui ci sarà una rivoluzione – sarà diverso dal lavoro di ieri, ma dovrà essere lavoro, non pensione, non pensionati: lavoro. Si va in pensione all’età giusta, è un atto di giustizia; ma è contro la dignità delle persone mandarle in pensione a 35 o 40 anni, dare un assegno dello Stato, e arràngiati”. “Senza lavoro, si può sopravvivere; ma per vivere – ha aggiunto -, occorre il lavoro. La scelta è fra il sopravvivere e il vivere. E ci vuole il lavoro per tutti”. Per i giovani, in particolare, “perché questi giovani crescono senza dignità, perché non sono ‘unti’ dal lavoro che è quello che dà la dignità”: “Ma il nocciolo della domanda è questo: un assegno statale, mensile che ti faccia portare avanti una famiglia non risolve il problema. Il problema va risolto con il lavoro per tutti”.