“Il lavoro ci dà dignità, e i responsabili dei popoli, i dirigenti hanno l’obbligo di fare di tutto perché ogni uomo e ogni donna possano lavorare e così avere la fronte alta, guardare in faccia gli altri, con dignità. Chi, per manovre economiche, per fare negoziati non del tutto chiari, chiude fabbriche, chiude imprese lavorative e toglie il lavoro agli uomini, compie un peccato gravissimo”. Lo ha detto papa Francesco, al termine dell’udienza generale di mercoledì 15 marzo, rivolgendo “un pensiero speciale” ai “lavoratori di “Sky Italia”, auspicando “che la loro situazione lavorativa possa trovare una rapida soluzione, nel rispetto dei diritti di tutti, specialmente delle famiglie”.
“Le persone – commenta ad Avvenire l’arcivescovo di Taranto mons. Filippo Santoro, presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro e del Comitato organizzatore delle Settimane sociali – non sono oggetti e non posso essere trattate come merci. E se il criterio supremo che muove l’economia è la tirannia del dio denaro, una conseguenza inevitabile è appunto la cultura dello scarto”. “Per cui Francesco non esagera affatto, quando usa il superlativo assoluto ‘gravissimo’”.