Vicinanza “a quanti soffrono per aver perso il lavoro o perché non riescono a trovarlo”, unita alla volontà di “cercare soluzioni e avanzare proposte”. Con quest’intento la Chiesa italiana cammina verso la 48ª Settimana sociale, che sarà ospitata a Cagliari dal 26 al 29 ottobre prossimi. A esprimerlo sono le “Linee di preparazione” in vista dell’appuntamento ecclesiale, a firma del presidente del Comitato scientifico e organizzatore, l’arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro, rese note il 23 marzo, al termine della sessione primaverile del Consiglio permanente della Cei che le ha approvate.
L’appuntamento non vuole essere “un convegno come tanti”, ma “tappa di un percorso, già cominciato nei mesi precedenti e destinato a continuare”. E la Settimana sociale, per rispettare la consegna della concretezza, “non vuole parlare di numeri, ma di persone, di vite concrete, di speranze e delusioni, di dignità e solidarietà”, proponendo “all’intera società italiana una direzione di marcia per contribuire a trovare una strada” che porti fuori “dalla crisi in cui versa da troppi anni”, secondo quei quattro “registri comunicativi” già presentati nella “Lettera d’invito” alla Settimana sociale: denuncia, ascolto e narrazione, buone pratiche, proposta.