Quel pilastro
del bene comune

11/09/2013 

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“Non un convegno pastorale, né del mondo cattolico e nemmeno un convegno sulla famiglia, ma un evento che qualifica un modo di essere Paese, di costruire la città, la convivenza”. Luca Diotallevi, vice presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei cattolici italiani, nella conferenza stampa di mercoledì 11 settembre presenta così l’iniziativa che si apre giovedì 12 settembre a Torino per concludersi domenica 15. “Più che per presentare una fotografia della famiglia – gli ha fatto eco mons. Domenico Pompili, Sottosegretario della CEI – siamo qui per tratteggiarne l’architettura; intendiamo farlo con il metodo che caratterizza le Settimane Sociali: l’ascolto, il confronto, la proposta”.
“Un appuntamento atteso nella nostra Diocesi e Regione conciliare e anche nella opinione pubblica del territorio – assicura l’Arcivescovo del capoluogo piemontese, Mons. Cesare Nosiglia (vedi allegato) –: il percorso di avvicinamento ha permesso di riflettere sul tema dell’incontro, offrendo anche un importante materiale di lavoro per i delegati della nostra Regione, come per tutti i convegnisti”.
La Settimana Sociale, ha aggiunto l’Arcivescovo, è “un laboratorio per riflettere e condividere idee ed esperienze intorno alla realtà delle famiglie guardando al diversificato panorama religioso, culturale e sociale in cui ogni famiglia si colloca e vive i suoi valori e le sue scelte”; è anche “un’occasione di dialogo e di incontro fra i delegati di tutta la Chiesa italiana e la nostra città, il nostro territorio torinese”.
La famiglia – spiega ancora mons. Nosiglia – resta la realtà più vicina, coinvolgente, disinteressata, responsabile e fraterna: “Oggi più che mai abbiamo bisogno di relazioni gratuite, di gesti e momenti non fondati esclusivamente sul denaro e l’interesse, ma che rispondano a motivi più alti”. Lavoro, casa, educazione delle nuove generazioni, fiscalità eccessiva, ambiente di vita sempre meno umano: sono tutti ambiti che “chiedono alla famiglia uno sforzo supplementare per essere, anche sotto il profilo economico e sociale, spazio di compensazione e di solidale sollievo”. Di qui, ha concluso il Vescovo, la necessità di “costruire una politica che riconosca la centralità della famiglia e dia risposte appropriate alle sue necessità sostenendo in particolare quelle più numerose”.
È la quarta volta che la Settimana Sociale torna a Torino (dopo il 1924, il 1952 e il 1993). Mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari e Presidente del Comitato Scientifico delle Settimane Sociali, ha quindi rimarcato la continuità tra questa settimana sociale e la precedente di Reggio Calabria: “Là si propose una Agenda di speranza, oggi ancora estremamente attuale, per alcuni temi quali fisco e famiglia, riconoscimento della cittadinanza ai figli nati in Italia da coppie immigrate, riforme istituzionali”. Altro elemento di continuità tra Reggio Calabria e Torino è “l’invito a guardare al futuro, a lavorare per la crescita del Paese, considerare le ragioni della speranza che troviamo nelle persone e nelle loro risorse: vogliamo parlare di famiglia come pilastro del bene comune del Paese e questa convinzione la vogliamo condividere in base al ragionamento, all’argomentazione, alla verifica dei dati che le varie scienze ci mettono a disposizione, in ambito economico, sociale, antropologico.
“Chiediamo di superare pregiudizi di tipo ideologico per arrivare a comprendere che il bene della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna e aperta alla vita diventa il bene anche di tutto il paese – ha concluso Mons. Miglio -: in questa settimana sociale vorremmo portare in prima pagina quelle tantissime famiglie che non ci vanno mai, che vivono fedelmente il loro cammino, nelle difficoltà e nella gioia, che sono scuola di vita e educano alla speranza; vorremmo anche essere molto vicini a tutte le famiglie che soffrono, a quelle che hanno conosciuto fallimenti e divisioni, per dire che l’amore di Dio non viene mai meno ed è capace di trovare per tutti vie di speranza”.
Suor Alessandra Smerilli, in qualità di segretario del Comitato, ha quindi presentato il programma dell’evento, soffermandosi – oltre che sulle relazioni e sulle assemblee tematiche – sulle attività proposte negli stand che durante questi giorni saranno aperti in Piazza Castello con momenti di dibattiti pubblici, proposte video e musicali preparate dai giovani; iniziative che culmineranno nella grande festa in programma sabato pomeriggio (A sua immagine, Rai Uno) e sera.
Per i partecipanti la Settimana Sociale sarà anche opportunità per accostare la realtà storica e attuale di Torino cristiana e ricca di umanità e spirito solidale, di cui hanno fatto esperienza tante famiglie provenienti da tutta Italia negli anni 50 e oggi provenienti da ogni parte del mondo. La diocesi ha puntato sull’offerta di un percorso spirituale che sapesse presentare le ricchezze della comunità cristiana a partire dall’evento del Miracolo Eucaristico, la Sindone, la sua storia e i Santi Sociali, modelli di testimonianza attiva della fede cristiana vissuta nella carità e nell’azione di promozione umana e sociale.