“Terra viva” per ripartire dal suolo

06/05/2015 

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Dati, analisi e denunce, ma anche una proposta, su “come superare il paradigma dell’economia lineare estrattiva in favore di quella circolare rigenerativa, per guidare non solo la gestione dell’ambiente e dell’agricoltura, ma tutte le scelte economiche e sociali”. In altre parole, passare dal saccheggiare il pianeta a dialogare con esso.
È quanto si trova nel manifesto Terra Viva, presentato il 2 maggio a Milano, a Cascina Triulzia, in apertura del Padiglione della Società Civile di Expo 2015. Il documento – 111 pagine scritte da un panel di ricercatori ed esperti di tutto il mondo, tra cui molti italiani, guidati dall’ambientalista Vandava Shiva – è curato da Navdanya internazional, Banca popolare Etica e Fondazione Triulzia, e vuole dar vita, nelle intenzioni di Shiva, a un “movimento per il cibo”.
 “Il Manifesto – si legge in apertura – mostra come le emergenze e le crisi del nostro tempo siano interconnesse e non possano essere affrontate separatamente: il suolo, la terra, l’accaparramento delle terre, l’agricoltura, il cambiamento climatico, la disoccupazione, la crescita della disuguaglianza, la violenza e le guerre”. La logica di fondo sta proprio in questo cambio di prospettiva, dove l’economia lineare pretende di sfruttare il suolo senza nulla dare in contraccambio (arrivando, alla fine, a un inevitabile collasso), mentre quella circolare prevede che al suolo venga restituito ciò che gli viene tolto in una sorta di rigenerazione. Ecco, dunque, che così si realizza “un cambiamento di paradigma per una nuova agricoltura, una nuova economia e una nuova democrazia che portino in sé i semi della giustizia, della dignità, della sostenibilità e della pace”.
Se oggi l’economia è il “casinò mondiale della finanza, al cui tavolo la finanza gioca con i soldi nostri” – ha osservato Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica – dobbiamo dire ad alta voce che il profitto non può essere l’unico obiettivo.
 “L’economia, che è parte della società, è stata posta al di sopra della società, al di fuori del controllo democratico”, commenta Vandana Shiva, leader di Navdanya International. “Il benessere delle persone e delle comunità – annota – è stato sostituito dal benessere delle multinazionali, mentre la produzione reale è stata rimpiazzata dall’astratta moltiplicazione del capitale. Il risultato è la scomparsa della democrazia e l’aumento degli squilibri economici. C’è bisogno di un nuovo patto che riconosca che noi siamo il suolo: veniamo dal suolo, siamo sostenuti dal suolo. Prendersi cura della terra è il lavoro più importante che gli agricoltori possano fare. Il messaggio che lanciamo dall’importante vetrina di Expo è forte e chiaro: la nuova democrazia è la democrazia della Terra”.
 
F.R.
 
(6 maggio 2015)
  
Il manifesto: http://www.navdanyainternational.it/attachments/article/202/Manifesto%20italiano.pdf