Riflettere su mobilità-immobilità a partire “dalla constatazione molto empirica della mobilità, sia giornaliera sia a più ampio raggio, di studenti e giovani lavoratori, alla quale però corrisponde una sostanziale immobilità sociale, ovvero l’incapacità di salire la scala sociale”.
Così Matteo Truffelli, presidente dell’Azione cattolica italiana (Ac), ha aperto il 10 febbraio a Roma il XXXVII convegno Bachelet “Mobilità–immobilità. La società italiana per le nuove generazioni” (Roma, 10–11 febbraio) promosso dall’Ac e dall’Istituto “Vittorio Bachelet”. “Da una decina d’anni – ha spiegato Truffelli – l’Istituto Bachelet dedica il proprio seminario di giugno a temi legati al contesto politico-sociale ma con particolare attenzione al mondo giovanile. Questo convegno intende essere quasi una sintesi degli spunti emersi nei diversi seminari degli anni scorsi, consapevoli delle urgenze poste a livello sociale, culturale, politico e anche ecclesiale”.
L’associazione, ha ricordato Truffelli, “guarda con attenzione all’avvio del cammino che porterà al Sinodo del 2018 dedicato ai giovani. L’Azione cattolica starà naturalmente dentro questo cammino, ma oggi cominciamo a mettere insieme alcuni elementi per una Chiesa che voglia riflettere sulla vita dei giovani partendo proprio da loro”. In prospettiva anche l’appuntamento delle Settimane sociali (Cagliari, 26-29 ottobre 2017) dedicate alla questione del lavoro, “elemento significativo all’interno della condizione giovanile”.