“I cattolici non possono continuare a rimanere nel loro recinto se veramente si vuole inaugurare in Italia una nuova stagione di sviluppo per la diffusione del bene comune, soprattutto per le giovani generazioni che stanno pagando il prezzo più alto della crisi strutturale che stiamo vivendo. Abbiamo poco tempo, ma se valorizziamo in pieno la straordinaria rete delle Diocesi è possibile cogliere l’obiettivo. Lo spirito dovrebbe essere quello di laici non semplici e passivi collaboratori della Chiesa, ma intraprendenti corresponsabili del destino del popolo di Dio. Ne trarrebbe grande giovamento la Chiesa stessa, che non si troverebbe più esposta direttamente, soprattutto sui diritti non negoziabili, perché ci sarebbero i laici cristiani a difendere con energia tali diritti secondo l’etica cristiana e l’insegnamento evangelico”. Queste le parole che papa Francesco rivolse all’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (Ucid) nel 2015.