Bianchi S.E. Mons. Mansueto

19/10/2007 

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Sorelle e Fratelli delle Chiese d¿ Italia.
Fratelli nell¿Episcopato, nel Presbiterato e nel Diaconato.
Onorevoli autorità del Governo Nazionale, Regionale e locale; Rappresentanti delle diverse Istituzioni presenti sul territorio; Cittadini che partecipate a questa seduta inaugurale della 45° Settimana Sociale dei Cattolici italiani.
Andando per strade e vicoli della nostra città, in questi primi mesi della mia presenza a Pistoia, mi sono imbattuto in una scritta, appena leggibile nel grigio corroso di un portale in pietra, diceva: ¿Janua patet, cor amplius¿.
E¿ quello che sento di dirvi stasera, a nome dell¿ intera Chiesa pistoiese e mio, mentre guardo l¿ imponenza di questa assemblea inaugurale, ricca di memoria e progettualità, avvolta nel mantello di pietra della nostra Cattedrale: ¿Janua patet, cor amplius¿, la nostra porta è aperta il cuore ancora di più !
La Chiesa di Pistoia ha sentito e vissuto come un dono la propria scelta a sede inaugurale della settimana sociale, commemorativa del 1° centenario  delle settimane sociali, iniziatesi appunto nella nostra città.
Abbiamo cercato di impegnarci al meglio delle nostre risorse nell¿ organizzazione, nella preghiera, nella riflessione e nella progettazione sul tema del Bene Comune, perché non ci siamo sentiti ¿contenitore¿ di un evento, ma costruttori di esso, in sinergia con le altre Chiese italiane, con il comitato che l¿ ha preparato e con gli organismi della CEI che l¿ hanno accompagnato e provveduto.
Lasciate che vi dica che ci sentiamo orgogliosi e benedetti dal fatto che, in comunione e sotto la guida del Santo Padre, l¿ eccezionale cammino della Chiesa italiana in quest¿ ultimo anno, dopo Verona e Loreto, passi oggi anche visibilmente da Pistoia, e sosti in questa nostra casa.
Ci sentiamo orgogliosi e benedetti che il ¿si¿ dei Cattolici Italiani al cammino del paese, risuoni oggi su questo nostro territorio.
Credo che l¿ evento ecclesiale che stasera inauguriamo, abbia un suo specifico valore non solo per Pistoia ma per questa terra Toscana, dove la testimonianza cristiana ha conosciuto intensità ed originalità di assoluto rilievo, nel secolo trascorso.
Questa terra eccezionale sembra oggi segnata, più di ogni altra, dai sintomi di un secolarismo avanzato e  da una progressiva eclissi della proposta cattolica, soprattutto nell¿ ambito pubblico, culturale e politico.
E¿ come se vi fosse una crescente distanza tra la fede personale e delle nostre comunità e la sua testimonianza pubblica, la sua capacità a diventare ¿progetto¿ nella costruzione della ¿polis¿.
Si privilegia piuttosto lo sbocco nel pur necessario impegno intra-ecclesiale o nell¿ ambito solidaristico.
E¿ non è senza perché se alcuni settori di questo ambito pongono oggi, in Toscana, specifici problemi motivazionali e valoriali, riguardanti la stessa ispirazione cristiana.
Sorelle e fratelli, 100 anni fa l¿inizio della Settimana Sociale a Pistoia conobbe aspetti drammatici: non fu un volo di farfalle, volarono invece sassi, ingiurie, atti di rifiuto arrogante e violento: era il tentativo post-risorgimentale, impastato di radicalismo, di socialismo, di massoneria per tenere lontano i cattolici dalla vicenda nazionale, racchiudendoli in una loro cittadella, isolata ed assediata.
Cento anni dopo, qualche sasso fischia ancora.
E¿ la fatica di certi ambiti, culturali e politici, a vivere la laicità non come terra di parte ma come casa comune, ad elaborare processi decisionali che siano di democrazia sostanziale e non solo procedurale, a rimanere in un contatto di attento ascolto e di onesta decifrazione del mondo valoriale del popolo italiano. Ma è anche il tentativo di una cultura radical libertaria di porre la presenza dei cattolici nel paese sotto il segno dell¿ insignificanza, dell¿ assenso e, comunque, della residualità.
L¿ augurio e l¿ impegno è che da questa settimana sociale sorga nitida la testimonianza che la fede e l¿ amore non solo sanno notificare il Bene Comune per il nostro tempo e per il nostro futuro, ma lo sanno aprire ad una radicalità di senso e ad una novità di speranza che genera progresso per tutti e dilata il respiro delle persone e della collettività.
Grazie per il dono della Vostra fatica e della Vostra presenza a Pistoia: ¿Janua patet, cor amplius¿.
A tutti l¿ augurio di buon lavoro.
+Mansueto Bianchi
Vescovo di Pistoia

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