Colasanto Michele

20/10/2007 

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Un impegno comune per la formazione
 
Non è una novità, nella consapevolezza della coscienza cristiana sostenuta dal patrimonio dottrinale del Magistero della Chiesa, la percezione del nesso tra educazione e bene comune, laddove tale nesso opera efficacemente se l¿educazione stessa, a sua volta, viene concepita come bene in sé per la persona .
La novità sta nella straordinarietà (o così ci appare con gli strumenti con i quali riusciamo a fondare i nostri giudizi storici) dei cambiamenti culturali, oltre che sociali ed economici, che toccano il bene comune; la complessità, con altre parole della Res Novae dei nostri tempi. Per altro verso, la novità sta anche nelle problematiche che va assumendo l¿educare, che tende a presentarsi continuamente come emergenza. A fronte delle tensioni che si generano nella convivenza sociale, essa viene considerata come non valore, quasi, rispetto ad una cultura diffusa segnata dagli stereotipi anti-educativi di un nichilismo leggero, che circoscrive ogni orizzonte, scambia futuro e speranza con un presente di bisogni, i quali a loro volta richiamano l¿avere piuttosto che l¿essere.
L¿Homo consumens di Bauman nasce da qui e produce le personalità seriali che si muovono per sciami nei non luoghi della contemporaneità urbana .
E¿ una rappresentazione pessimistica e decisamente semplificata di una realtà sociale fortunatamente più articolata e varia, che però è indicativa del rapporto che possiamo intravedere tra educazione e modo di concepire la società e il suo funzionamento.
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Relazione-Colasanto