Presiede Dott. Francesco
Antonioli,
Giornalista de Il Sole 24 Ore – Redazione Impresa & Territori
Introduce Prof. Luca Antonini, Ordinario di Diritto costituzionale, Università di Padova
Verbalizza Dott. Marco Canta, Portavoce del Forum del Terzo Settore del Piemonte
Dal Documento Preparatorio
È diffusa oggi la percezione che il ben-essere di tutti, specie delle persone più vulnerabili, non possa essere raggiunto se prescinde dalla famiglia. Ciò richiede che le famiglie acquisiscano una consapevolezza più forte del loro ruolo sociale e della loro responsabilità pubblica, nonché della loro soggettività di fronte allagire degli altri sottosistemi (politico, amministrativo, economico). La dimensione sociale infatti è costitutiva della natura della famiglia, della sua struttura, dei suoi compiti, e la sfida decisiva si gioca nel riuscire a mettere in movimento le famiglie, esplicitandone la vocazione sociale e rendendole un fatto visibile e pubblico, socialmente, politicamente ed economicamente rilevante. Solo così sarà possibile esigere una reale cittadinanza sociale della famiglia. Diventa fondamentale, in una prospettiva sussidiaria, un approccio promozionalenei confronti della famiglia, proposto come criterio essenziale per la progettazione e la realizzazione di politiche sociali realmente sussidiarie.
Perché la famiglia sia sempre più una risorsa per la società, essa va seguita, supportata e rafforzata. È urgente promuovere politiche che abbiano come principale obiettivo la famiglia stessa, aiutandola mediante lassegnazione di adeguate risorse ed efficienti strumenti di sostegno, in primo luogo nelleducazione dei figli. Due percorsi possono essere sottolineati come auspicabili.
1) La scelta, sempre più frequente, di associarsi con la metodologia e le dinamiche dellaiuto reciproco, che rende protagonisti proprio i sistemi familiari più affaticati, che sono così aiutati a riscoprire la propria soggettività positiva, e non solo i propri limiti o problemi.
2) Laggregarsi interassociativo tra reti di famiglie verso percorsi di alleanza e partnership di secondo livello (associazioni di associazioni familiari), del cui valore e utilità la ventennale storia del Forum delle associazioni familiari è una tra le più preziose esperienze e testimonianze.
Se sul fronte della fiscalità generale non si sono fatti passi avanti a livello nazionale, nelle esperienze regionali e comunali si sono avviate iniziative che vanno nella prospettiva di una politica della famiglia e non solo per la famiglia. Molte amministrazioni locali hanno implementato comportamenti family friendly nelle scelte di governo del proprio territorio, pesando limporto di tasse, tariffe, contributi per laccesso ai servizi in base alleffettivo carico familiare. Importante è anche una rimodulazione, nella direzione di una maggiore equità, dellindicatore di situazione economica equivalente (ISEE), che introduce un coefficiente maggiorato a vantaggio delle famiglie numerose, con figli minori, disabili, anziani (il quoziente familiare). In alcuni casi i Comuni si sono fatti promotori di accordi con organizzazioni di categoria per promuovere condizioni speciali di acquisto per beni alimentari, kit scolastici, prodotti per la prima infanzia e per la fruizione di opportunità sportive, culturali e ricreative, attraverso strumenti quali la family card.
Alcune Regioni, nella determinazione della compartecipazione economica delle famiglie alla spesa sociale e sanitaria, hanno introdotto un Fattore Famiglia non più basato sui soli criteri ISEE. Anche la concessione di voucher, buoni sociali o di altri benefici economici sono determinati da valutazioni di ordine reddituale e patrimoniale che tengono conto dellapplicazione di scale di equivalenza basate sulla composizione della famiglia, sui compiti di cura che questa svolge, sulla presenza di persone disabili non autosufficienti o anziane. Sono provvedimenti che in genere non gravano sui fondi messi a bilancio, ma piuttosto riequilibrano il peso tra le famiglie.
Per la riflessione – Come aprire una nuova stagione di politiche della famiglia, per rispondere ai suoi bisogni pur nella crisi del welfare?