Presiede Dott.ssa Maria Grazia
Colombo, già
Presidente dellAssociazione Genitori Scuole Cattoliche (AGESC)
Introduce Sr. Anna Monia Alfieri, Presidente della Federazione Italiana di Attività Educative (FIDAE) Lombardia
Verbalizza Sr. Anna Maria Cia, Presidente della Federazione Italiana di Attività Educative (FIDAE) Piemonte
Dal Documento Preparatorio
Perché vi sia una vera libertà educativa, è necessario il riconoscimento pieno dellautonomia e della parità scolastica e del ruolo che la famiglia può svolgere allinterno delle scuole stesse nella definizione del progetto educativo. Una scuola che non valorizza la presenza dei genitori e delle loro associazioni tradisce la sua missione educativa. In un clima dominato dallindividualismo, dal permissivismo e dalla poca sensibilità al bene comune nel quale i genitori, i docenti, gli educatori incontrano difficoltà a educare, è fondamentale la partecipazione attiva dei genitori alla vita della scuola. Da parte sua, la scuola paritaria cattolica deve porre attenzione a un progetto educativo ispirato ai valori cristiani e a sviluppare una capacità critica nellinterpretare la realtà. Si auspica il rilancio del protagonismo della famiglia nel gestire strutture educative attraverso politiche familiari che sostengano sussidiariamente le famiglie.
La Conferenza Episcopale Italiana ha ricordato il principio delluguaglianza tra le famiglie di fronte alla scuola, che impone «il pieno riconoscimento, anche sotto il profilo economico, dellopportunità di scelta tra la scuola statale e quella paritaria. La scuola cattolica potrà essere così sempre più accessibile a tutti, in particolare a quanti versano in situazioni difficili e disagiate». In quanto scuola paritaria, essa va riconosciuta nel suo carattere di servizio pubblico, poiché rende effettivamente possibile la scelta educativa delle famiglie, offrendo un ricco patrimonio culturale a servizio delle nuove generazioni.
La libertà educativa, collegata strettamente a quella religiosa, è un bene comune da promuovere e tutelare, un valore irrinunciabile per una società democratica, pluralista, autenticamente laica e rispettosa di tutte le identità. A questo proposito Don Luigi Sturzo ammoniva, già nel 1947: «Finché gli italiani non vinceranno la battaglia delle libertà scolastiche in tutti i gradi e in tutte le forme, resteranno sempre servi [
] di tutti perché non avranno respirato la vera libertà che fa padroni di se stessi e rispettosi e tolleranti degli altri, fin dai banchi della scuola, di una scuola veramente libera».
Per la riflessione – Come vivere il protagonismo e la responsabilità educativa della famiglia quale soggetto sociale nel rapporto con le altre agenzie educative del territorio e nella gestione di strutture educative? Come promuovere la libertà educativa come bene comune e la cultura della parità scolastica nella Chiesa e nella società?