Palazzani Laura

20/10/2007 

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L¿ideologia “Gender” come problema biopolitico 
 
1. Un percorso della biopolitica post-moderna: l¿ideologia `gender¿ contro la natura umana
Se per biopolitica nell¿orizzonte della modernità si intende ¿gestione integrale della vita biologica da parte del potere¿ (F. D¿Agostino, Le prospettive della biopolitica, § 2), da un lato riducendo la vita umana a vita biologica (in senso empirico) e dall¿altro lato la politica ad esercizio di potere, l¿uso dell¿espressione biopolitica sta sempre più assumendo nell¿orizzonte post-moderno una valenza sinteticamente riconducibile alla categoria della neutralità: la biopolitica diviene presa d¿atto neutrale della prassi collettiva e regolamentazione biogiuridica che si limiti a garantire pubblicamente spazi di gestione privata individuale della vita e sulla vita; la biopolitica come conferimento all¿individuo di un biopotere o potere di disponibilità sulla vita (nascita, morte, salute, malattia., sessualità).
Si tratta di uno scivolamento di significato che va da una biopolitica ¿massima¿ che pretendeva prepotentemente di gestire e controllare i processi vitali e le attività del corpo in senso collettivo ad una biopolitica ¿minimale¿ o ¿minimalista¿ (in una prospettiva liberale-libertaria) che minimizza il suo intervento massimizzando il potere dell¿individuo di decisione sul proprio corpo. Si tratta di percorsi diversi che partono da una duplice riduzione comune: la riduzione della politica a potere (collettivo o individuale) e la riduzione della vita biologica ad oggetto del potere (collettivo o individuale). In entrambi i casi la biopolitica si allontana dalla natura umana che, svuotata di significato ontologico nell¿orizzonte riduzionistico antimetafisico, da ¿presupposto¿ diviene ¿prodotto¿ della prassi (F. D¿Agostino, § 2).

Relazione-Palazzani