Fisco, investimenti e Banca centrale europea (Bce). Sono gli ambiti delle tre proposte presentate questa mattina al presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, da Sergio Gatti, vicepresidente del Comitato scientifico e organizzatore della 48ª Settimana sociale, a nome della Chiesa italiana. Ricordando che “l’Europa è stata al centro del nostro lavoro con la consapevolezza che è lì il luogo dove bisogna combattere battaglie di carattere culturale, politico e normativo”, Gatti ha evidenziato che “non possiamo essere pigri perché sappiamo che alcune iniziative e alcune tipiche nostre battaglie nell’interesse del bene comune si giocano in Europa, che per fortuna esiste e che vogliamo contribuire a cambiare”. Per le tre proposte presentate, frutto del lavoro di mille delegati, di cui un terzo giovani, “si è fatto strada – ha spiegato Gatti – il principio del realismo delle cose che si possono fare”. La prima riguarda “l’armonizzazione fiscale” e l’“eliminazione dei paradisi fiscali” all’interno dell’Unione europea che “può essere probabilmente progressiva – ha sottolineato il vicepresidente – ma è assolutamente indispensabile”. La seconda proposta concreta chiede “investimenti infrastrutturali e investimenti produttivi, anche privati” e il “loro trattamento nelle discipline di bilancio”. Investimenti, ha commentato Gatti, da “accentuare e rendere più percepibili”. Bisogna anche “risanare crescendo”. Infine, l’“integrazione nello Statuto della Bce del parametro dell’occupazione accanto a quello dell’inflazione come riferimenti per le scelte di politica economica”. “Riteniamo – ha affermato – che sia tecnicamente possibile”. Oltre ad auspicare che l’“articolo 1 dei Trattati europei possa un giorno ricordare che l’Europa è fondata sul lavoro”, Gatti ha evidenziato che “dandoci questi obiettivi ‘profetici’ ci mettiamo sulla linea dei fondatori dell’Europa. Se non c’è sogno non riusciamo a cambiare”.
(www.agensir.it)