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Vorrei iniziare il mio intervento riprendendo lo stesso tema da cui ha preso le mosse Francesco D¿Agostino, ossia l¿odierna crisi della distinzione aristotelica tra la sfera pubblica della polis e la sfera privata dell¿oikos. Se è vero che alla sua luce è possibile comprendere l¿essenza stessa di quel fenomeno che va sotto il nome di biopolitica, il mio intento sarà quello di cercare di capire almeno due aspetti del contesto antropologico implicato e all¿interno del quale si colloca la progressiva erosione della sfera privata e il contemporaneo abnorme rigonfiamento di quella pubblica.
La biopolitica, infatti, non è un¿ineluttabile evoluzione della storia umana a cui ci dobbiamo in qualche modo rassegnare, ma il prodotto di una preciso percorso di riconfigurazione dell¿identità dell¿essere umano e di una corrispondente dinamica culturale e sociale.
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