La custodia del creato per una solidarietà intergenerazionale

05/09/2013
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Presiede Prof. Pierluigi Malavasi, Ordinario di Pedagogia dell’organizzazione e sviluppo delle risorse umane, Università Cattolica del Sacro Cuore

Introduce Prof. Simone Morandini, Fondazione Lanza, Padova
Verbalizza Dott.ssa Gloria Mari, Centro Nocetum, Milano
» Introduzione all’Assemblea tematica (testo)  –  (slide pdf)
» Sintesi dei lavori dell’Assemblea tematica

Dal Documento Preparatorio
L’edilizia, i trasporti, la produzione e il consumo di energia sono tre aspetti fondamentali della vita della famiglia. Moltiplicati nel tempo e per il numero di nuclei che abitano soprattutto le aree urbane, essi influenzano fortemente il futuro del nostro habitat. Deve partire dall’interno delle stesse famiglie la possibile via per vivere città più pulite e sostenibili. Le esperienze in atto sono numerose. È possibile ad esempio aggregarsi contro lo spreco, per consumare meno producendo di più, creare consorzi per un consumo equilibrato, proporre campagne sostenibili da diffondere e imitare, evitare il superfluo, ricalibrare il rapporto tra domanda e offerta, nonché battersi affinché il territorio non venga ulteriormente deteriorato. Molte città in Germania si rinnovano e costruiscono senza consumo di nuovo suolo, senza allargarsi ma edificando e riutilizzando gli spazi già abitati o abitabili.
Un altro fenomeno importante, che è in relazione sia con il tema dell’abitare sia con quello della famiglia, è la mobilità, perché lavorare e abitare sono esperienze sempre più sganciate dal radicamento al territorio. L’esperienza della mobilità riguarda un numero crescente di persone, assumendo forme itineranti (uomini d’affari che abitano in più città), talvolta forme pendolari (lavoratori in proprio o a progetto che abitano in due luoghi scandendo la settimana sui ritmi della bi-residenzialità), altre ancora forme temporanee (studenti fuori sede, ammalati che si muovono per usufruire di servizi di cura) o forme nomadi (persone senza fissa dimora, immigrati, persone cadute nelle spirali delle nuove povertà). La mobilità coinvolge questioni di equità (come garantire l’accesso alla città a chi ha una limitata disponibilità economica) e di qualità della vita (come evitare che gli abitanti spendano una parte consistente del loro tempo per raggiungere il posto di lavoro), ma anche di sostenibilità ambientale, riducendo il peso della mobilità privata, tramite la promozione di più efficaci forme di trasporto pubblico.
Abitare la città vuol dire essere consapevoli delle responsabilità collettive delle aree urbane: da qui proviene oltre l’80% delle emissioni di gas serra che provocano cambiamenti climatici a livello mondiale. L’urbanizzazione e la gestione di queste aree non rappresentano solo un problema, ma l’opportunità di affrontare concretamente la crisi ambientale. Gli agglomerati urbani sono particolarmente vulnerabili e questo può aiutare a predisporre adeguate forme di adattamento e giungere a riprogettare città resilienti anche nei confronti di eventi meteorologici estremi.
Il tema del custodire il creato chiama in causa le famiglie, ma anche le amministrazioni, per una progettazione che conduca verso stili di vita sostenibili da un punto di vista economico, ecologico, relazionale e spirituale. In secondo luogo, appare necessaria un’ampia informazione ed educazione su queste tematiche, in modo che le famiglie si sentano responsabili della città, dei beni e degli spazi pubblici, nella consapevolezza che il rispetto dell’ambiente e quello delle persone sono profondamente interconnessi. Ce lo ricorda l’enciclica Caritas in veritate, quando afferma che «è necessario un effettivo cambiamento di mentalità che ci induca ad adottare nuovi stili di vita, nei quali la ricerca del vero, del bello e del buono e la comunione con gli altri uomini per una crescita comune siano gli elementi che determinano le scelte dei consumi, dei risparmi e degli investimenti».
Per la riflessione – Come la famiglia può divenire una scuola per la custodia del creato e la pratica di questo valore?

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